Nel panorama normativo e fiscale del 2025, il welfare aziendale si conferma uno degli strumenti più efficaci per incentivare il benessere dei lavoratori, ridurre il cuneo fiscale e rafforzare la competitività delle imprese. Accanto a fringe benefit e premi di risultato, il welfare rappresenta oggi un pilastro delle politiche retributive, con vantaggi concreti sia per i dipendenti sia per i datori di lavoro.

Alla luce delle più recenti normative (Legge di Bilancio 2025, L. 207/2024), delle circolari interpretative dell’INPS e delle prassi dell’Agenzia delle Entrate, col presente contributo offriamo una panoramica completa delle soglie di esenzione fiscale e contributiva, delle condizioni normative e delle principali novità in vigore per il triennio 2025-2027.

Welfare aziendale “puro” (art. 51, comma 2, TUIR)

I beni e servizi erogati dal datore di lavoro alla generalità dei dipendenti o a categorie omogenee di essi (e ai loro familiari) non concorrono a formare reddito da lavoro, se rientrano nelle tipologie elencate dal TUIR:

  • Lettera f): opere e servizi per educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sanitaria o sociale, culto;
  • Lettera f-bis): servizi educativi per figli, anche in età prescolare;
  • Lettera f-ter): assistenza a familiari anziani o non autosufficienti;
  • Lettera f-quater): assicurazioni long term care e dread disease;
  • Lettera d-bis): abbonamenti a trasporto pubblico.

Tali benefit sono totalmente esenti da imposte e contributi, se previsti in regolamenti, contratti collettivi o accordi aziendali. I datori di lavoro possono dedurre le spese sostenute, con differenze a seconda della fonte normativa (deduzione piena se derivanti da contrattazione collettiva, limitata al 5 per mille se volontarie).

Limiti specifici:

  • Contributi sanitari integrativi: esenti fino a €3.615,20;
  • Contributi previdenza complementare: deducibili fino a €5.164,57;
  • Buoni pasto: esenti fino a €4,00 (cartacei) o €8,00 (elettronici) al giorno

Fringe benefit (art. 51, comma 3, TUIR)

Nel 2025, per effetto della Legge di Bilancio, i fringe benefit restano esenti fino a:

  • €1.000 annui per tutti i dipendenti;
  • €2.000 annui per chi ha figli fiscalmente a carico (con obbligo di autodichiarazione).

Nella soglia rientrano:

  • Buoni spesa e carburante;
  • Rimborsi utenze domestiche (acqua, luce, gas);
  • Affitto o interessi mutuo prima casa;
  • Auto aziendali ad uso promiscuo (nuove regole dal 2025).

Novità auto aziendali: dal 1° gennaio 2025, il valore imponibile del benefit è calcolato sul 50% del costo di 15.000 km annui (tabelle ACI), ridotto al 10% per veicoli elettrici e al 20% per ibridi plug-in.

Attenzione: il superamento anche minimo della soglia comporta l’imponibilità dell’intero valore. I benefit devono essere valutati secondo il “valore normale” (art. 9 TUIR).

Esclusioni: i buoni pasto non rientrano nel plafond fringe benefit (sono regolati separatamente).

Nuovo bonus affitto 2025: fino a €5.000 annui esenti IRPEF (ma non da contributi) per i neoassunti che trasferiscono la residenza per motivi di lavoro (condizioni: contratto a tempo indeterminato, distanza >100 km, reddito <€35.000).

Premi di risultato (L. 208/2015 e succ.)

Anche per il 2025 i premi di produttività godono della tassazione agevolata al 5% (imposta sostitutiva IRPEF), entro un massimo di €3.000 lordi annui.

Condizioni:

  • Accordo collettivo aziendale/territoriale;
  • Legame a obiettivi misurabili di produttività, redditività, qualità, ecc.;
  • Reddito da lavoro dipendente 2024 non superiore a €80.000;
  • Solo settore privato.

Decontribuzione parziale: per imprese con coinvolgimento paritetico dei lavoratori, esenzione contributiva su una quota fino a €800, più sconto del 20% sui contributi datoriali.

Conversione in welfare: è possibile, se previsto da contratto collettivo, territoriale o di secondo livello. In tal caso, l’intero importo è esente da imposte e contributi e non soggetto a TFR.

Concludendo, risulta di tutta evidenza che il 2025 si profila come un anno di stabilizzazione normativa nel campo del welfare aziendale. Le misure straordinarie adottate negli ultimi anni sono state confermate o strutturalmente prorogate, aprendo la strada a una pianificazione di lungo periodo per imprese e lavoratori.

L’utilizzo strategico di welfare, fringe benefit e premi di risultato consente di migliorare il benessere aziendale, ottimizzare il carico fiscale e contribuire a una cultura organizzativa più sostenibile e attrattiva.

Riteniamo sia di fondamentale importanza conoscere le soglie aggiornate, i vincoli normativi e le opportunità fiscali, così da costruire piani di incentivazione efficaci, sostenibili e pienamente compliant.

 

Autore: Luigi Romano

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