Il Ddl di Bilancio 2023 rispolvera i famosi “voucher” o buoni lavoro per le prestazioni occasionali, aboliti anni or sono dal governo Gentiloni.
Non saranno più cartacei come una volta, ma saranno prodotti attraverso il sistema telematico Inps con un contratto di prestazione occasionale (per le imprese) e col Libretto di famiglia (per colf, badanti e lezioni private).
Raddoppiato l’importo che ogni azienda può retribuire con i “voucher” (da 5.000 a 10.000 euro), fermo restando il limite individuale di 2.500 euro per singolo lavoratore occasionale.
In pratica, il datore di lavoro non potrà comunque superare, per singolo prestatore, la soglia dei 2.500 euro.
Potrà essere utilizzato dalle imprese che hanno alle proprie dipendenze fino a 10 dipendenti a tempo indeterminato.
Ampliata la platea dei prestatori occasionali nel settore agricolo, al fine di garantire maggiore flessibilità, con possibilità di utilizzo dei “buoni lavoro” anche per retribuire operai agricoli stagionali, rispetto a quanto avviene oggi, con utilizzo della prestazione occasionale limitata ai soli lavoratori pensionati, a soggetti under 25, ai disoccupati o percettori di misure di sostegno al reddito come la cassa integrazione.