Come si può pretendere che grandi istituti bancari e società finanziarie possano continuare ad acquisire crediti fiscali, con una norma che in due anni di vita ha generato 158 interpelli, 5 circolari, 3 risoluzioni, 9 provvedimenti, una Guida ed un numero impressionante di Faq pubblicate dall’Agenzia delle Entrate, decreti e leggi che l’hanno modificata in corso d’opera, con grande stupore, sbigottimento e frustrazione degli addetti ai lavori…?

Beh…se ancora non basta, vi racconto cosa è accaduto nelle stanze di Agenzia nell’ultima settimana.

Due interpelli, questioni identiche, risposte diametralmente opposte.

Nel primo caso (Interpello del 13.07.2022) un contribuente, insieme al coniuge, avendo preso in affitto un immobile residenziale di proprietà di una “srl” di cui è socio il coniuge, immobile che è parte integrante di un edificio nel quale, al piano terra, si trovano dei locali commerciali (sempre di proprietà della “srl”) chiedeva ad Agenzia se poteva usufruire del Superbonus per l’appartamento fittato.

L’Agenzia risponde positivamente, a condizione che abbia ottenuto il consenso del proprietario alla realizzazione dei lavori e nei limiti delle spese sostenute.

Fin qui tutto bene.

La questione si complica dopo due giorni, quando su un caso praticamente identico, l’Agenzia (Interpello 15.07.2022, n. 380) testualmente recita:

“Si ritiene, pertanto, che l’Istante, in quanto socia della società a responsabilità limitata proprietaria dell’immobile, non possa fruire del Superbonus …, a nulla rilevando che detenga l’unità immobiliare in virtù di un contratto di locazione regolarmente registrato e che sia in possesso del consenso all’esecuzione dei lavori da parte del proprietario”.

Stessa materia, quesito praticamente identico, risposte diametralmente opposte!

Nel mezzo i contribuenti, i professionisti, le imprese e le banche, che grazie ad una normativa e una mole imponente di interpretazioni, talvolta contraddittorie, mollano la presa e decidono di non proseguire, con buona pace (si fa per dire) di decine di migliaia di imprese che rischiano di “soccombere” sotto il peso insostenibile di un fatturato illiquido sorretto dalle promesse di un Governo che non ha saputo tenere a bada i burocrati di Agenzia, che in questi due anni hanno scritto di tutto e di più, con l’effetto paradossale di complicare l’accesso alle agevolazioni ai cittadini onesti e di agevolare, tra le pieghe di una norma complessa ma “bucabile”, l’utilizzo fraudolento dell’incentivo. 

Nel frattempo le decine di migliaia di piccole imprese avevano assunto centinaia di migliaia di dipendenti e preso impegni con innumerevoli famiglie!

Dulcis in fundo, con grande personalismo e scarso attaccamento alla maglia, al Governo è stata staccata la spina!

Ci auguriamo che, in un momento così delicato, il senso di responsabilità di chi ha preso un impegno serio con gli italiani lo spinga, in attesa delle prossime elezioni, a mettere mano, in fretta, alle questioni indifferibili e vitali per l’intera collettività, per cercare di portare il Paese fuori dal CAOS!  

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