Archiviata la parentesi estiva e smaltite le polemiche da ombrellone, la politica torna ai dossier pesanti: sul tavolo della legge di Bilancio 2026 spuntano le prime mosse per alleggerire il ceto medio, premiare il lavoro e riaprire il capitolo – mai chiuso – della pace fiscale.
Infatti, il cantiere della legge di Bilancio 2026 si sta delineando su quattro direttrici: alleggerimento IRPEF per il ceto medio, detassazione selettiva del lavoro in busta paga e del welfare, nuova “pace fiscale” con rottamazione delle cartelle, ritocchi a pensioni e ISEE. Le ipotesi filtrano da analisi tecniche e dichiarazioni politiche, di cui forniamo di seguito un quadro di sintesi.
IRPEF: taglio dell’aliquota intermedia e scaglioni ritoccati
È allo studio la riduzione dell’aliquota dal 35% al 33% sullo scaglione oggi compreso tra 28.000 e 50.000 euro; il perimetro agevolato potrebbe estendersi fino a 60.000 euro. L’obiettivo dichiarato è convogliare risorse verso il ceto medio.
Sul fronte coperture, il dibattito politico-tecnico è aperto: si ragiona su un costo di circa 2,5 miliardi per applicare il 33% fino a 50.000 euro e di ulteriori 1,5 miliardi per spingersi a 60.000 euro, con il MEF chiamato a scelte “prudenziali”.
Busta paga: flat tax mirata su straordinari, festivi e premi (e incentivi ai rinnovi)
Prende quota l’idea di una tassazione separata e ridotta per voci variabili della retribuzione (straordinari, turni festivi/notturni, premi di produttività), in parte estendendo la logica già nota sui premi (attualmente al 5% entro tetti specifici). Si valuta anche un regime premiale per i rinnovi contrattuali rapidi: se il CCNL si rinnova entro 6 mesi prima/dopo la scadenza, gli aumenti avrebbero un’imposizione ridotta per un triennio.
Nel perimetro “lavoro” rientra inoltre la detassazione degli aumenti contrattuali, l’alleggerimento su straordinari e festivi e un rafforzamento del welfare (buoni pasto, indennità di trasferta), con focus anche sulla contrattazione di secondo livello, già molto diffusa.
Welfare e previdenza: più spazio alla previdenza complementare
È in discussione l’innalzamento del tetto di deducibilità dei versamenti ai fondi pensione (oggi 5.164,57 €), per spingere l’adesione – ancora bassa, specie tra gli under 35 – e incrementare il netto in busta “via” leva fiscale.
ISEE: possibile esclusione della prima casa
Tra le ipotesi, la riforma dell’ISEE con l’eliminazione dell’abitazione principale dal computo, per allineare l’indicatore alla regola – già prevalente – di detassazione della prima casa ai fini IRPEF/IMU. Misura con impatti potenzialmente ampi su accesso a bonus e prestazioni.
Pace fiscale: rottamazione “quinquies” più flessibile (ma con paletti)
Nel pacchetto di “pace fiscale” rientra una nuova rottamazione dei carichi affidati alla riscossione dal 2000 al 2023, con piani fino a 120 rate (10 anni), azzeramento di sanzioni/interessi/aggio e decadenza solo dopo 8 rate non pagate anche non consecutive. Sono allo studio limiti per chi ha aderito in passato senza onorare i piani, per evitare usi strumentali. Resta da definire se reintrodurre o meno un anticipo del 20%.
Più in generale, il capitolo “pace fiscale” e rottamazione è stato indicato come una delle priorità politiche che la maggioranza punta a portare in legge di Bilancio.
Pensioni: verso una revisione di “Opzione Donna”
Dopo anni di irrigidimenti (età e condizioni) e una adesione modesta, il Governo valuta un restyling per ampliare l’accesso e rendere l’uscita più sostenibile, mantenendo l’impianto contributivo dell’assegno ma allentando alcuni vincoli. La linea politica emersa è di “mantenere e potenziare” la misura.
Imprese: accorpamento incentivi 4.0/5.0 e semplificazione
Per il mondo produttivo si ipotizza l’accorpamento dei crediti d’imposta Transizione 4.0 e 5.0 con minori adempimenti, per salvaguardare la spinta agli investimenti senza penalizzare la fruizione con oneri PNRR eccessivi.
Famiglie e casa: giovani coppie nel mirino degli aiuti
Tra gli interventi possibili, un sostegno dedicato alle giovani coppie, verosimilmente agganciato all’acquisto della prima casa (con dettagli da definire).
PRO & CONTRO DELLE MISURE PROPOSTE
Impatto sul ceto medio
Il taglio al 33% riduce il prelievo marginale su ampia platea di dipendenti e autonomi e, se lo scaglione salisse a 60.000 €, amplierebbe il beneficio. L’effetto distributivo dipende però da detrazioni e da come si coordineranno i regimi agevolati su componenti variabili (rischio di “frammentazione” delle basi imponibili).
Spinta al lavoro e alla produttività
La flat tax selettiva su straordinari/premi e gli incentivi ai rinnovi possono aumentare il netto e accelerare i cicli contrattuali, specie dove i ritardi sono cronici; attenzione però a non spiazzare la progressività IRPEF e a fissare tetti e platee chiare per evitare usi speculativi.
Pace fiscale e riscossione
Vero e proprio “chiodo fisso” della maggioranza, la rottamazione quinquies “morbida” (120 rate, decadenza dopo 8 rate) darebbe ossigeno a chi vuole chiudere i conti, ma servono filtri anti-recidivi e coordinamento con la rateazione ordinaria per non indebolire la compliance.
ISEE e targeting della spesa sociale
L’esclusione della prima casa rende l’indicatore più coerente con il fisco patrimoniale sulla prima abitazione, ma potrebbe far crescere la platea dei beneficiari. Sarà, pertanto, necessaria una revisione complessiva delle soglie per mantenere l’equità.
Coperture
Il combinato di tagli IRPEF, detassazioni e pace fiscale richiede coperture certe. Il MEF, per ora, mantiene una postura prudente: la calibratura (platee, tetti, decorrenze) sarà la chiave di sostenibilità.
…La bussola politica
Nel perimetro della maggioranza, “flat tax”, “pace fiscale” e rottamazione figurano tra le priorità da inserire nella legge di Bilancio: il tono è programmatico, ma la traduzione in norme dipenderà da spazi di finanza pubblica e Nadef.
Per concludere, le indiscrezioni convergono su un impianto pro-ceto medio e pro-lavoro, con correttivi su riscossione e ISEE. La vera partita si giocherà su platee, tetti, decorrenze e — soprattutto — coperture. Fino al testo ufficiale, la pianificazione “per scenari” è l’approccio più saggio per famiglie, imprese e professionisti.
Autore: Luigi Romano – Consulente in fiscalità d’impresa e incentivi agli investimenti