La Cassazione, con l’ordinanza n.1151/2022 del 17 gennaio scorso, ha dato ragione all’Agenzia in merito ad un accertamento (induttivo) basato sui finanziamenti dei soci.

Le Entrate avevano infatti ipotizzato maggiori imposte sulla base di finanziamenti soci erogati in modo sistematico e progressivo.

La “ratio” dell’ordinanza sta nel fatto che, per un finanziamento soci, devono sussistere particolari condizioni, di seguito riepilogate:

1) convocazione di assemblea che deliberi il finanziamento;

2) essere soci per un arco temporale non inferiore ai tre mesi, essere titolare di una quota di almeno il 2% del capitale sociale deliberato con l’ultimo bilancio approvato e che nell’atto costitutivo vi sia apposita clausola che lo preveda (quest’ultima è quasi sempre presente).

3) il finanziamento (deliberato) deve essere erogato con mezzi tracciabili e va verificata la capacità e disponibilità dei soci finanziatori.

Attenzione ai finanziamenti soci erogati con troppa “leggerezza”.

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