Dal 3 dicembre via alle domande sulla piattaforma GSE: contributi a fondo perduto fino al 63% per impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo nelle regioni del Mezzogiorno.
Sostenere le imprese del Mezzogiorno nel percorso verso l’indipendenza energetica. È questo l’obiettivo del nuovo Avviso MASE del 30 ottobre 2025 (Decreto Direttoriale n. 424), che finanzia la realizzazione di impianti fotovoltaici e termo-fotovoltaici destinati all’autoconsumo, anche con sistemi di accumulo.
Una misura pensata per ridurre i costi energetici, aumentare la competitività e accompagnare la transizione ecologica nelle regioni del Sud.
L’iniziativa, inserita nel Programma Nazionale “Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027” (PN RIC) – Azione 2.2.1, mette a disposizione 262 milioni di euro di contributi a fondo perduto, gestiti dal GSE per conto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Possono accedere imprese di qualsiasi dimensione, incluse le reti d’impresa con soggettività giuridica, purché:
- regolarmente costituite e attive nel Registro imprese;
- in contabilità ordinaria, con almeno un bilancio o una dichiarazione dei redditi approvata;
- non in difficoltà né destinatarie di atti di recupero di aiuti di Stato;
- in regola con il DURC e con gli obblighi assicurativi, tra l’altro, a copertura dei danni diretti causati da eventi naturali estremi come terremoti, alluvioni e frane (polizza catastrofale);
- non coinvolte in delocalizzazioni nei due anni precedenti o successivi all’investimento.
Sono ammesse anche imprese estere con sede operativa in Italia, mentre restano esclusi lavoratori autonomi e imprese dei settori carbonifero, agricoltura primaria, pesca e acquacoltura.
L’intervento riguarda esclusivamente unità produttive localizzate in aree industriali, artigianali o produttive dei Comuni con oltre 5.000 abitanti situate in Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Sono ammissibili progetti che prevedono:
- impianti fotovoltaici e/o termo-fotovoltaici per l’autoconsumo immediato;
- sistemi di accumulo elettrochimico installati dietro il contatore (“behind-the-meter”), destinati esclusivamente all’autoconsumo, se almeno il 75 % dell’energia accumulata proviene dall’impianto FER e la quota autoconsumata non supera il 90 % della produzione annua;
- potenziamento di impianti esistenti (non rifacimenti).
Ogni progetto deve riguardare una sola unità produttiva, avere una potenza tra 10 e 1.000 kW, essere avviato dopo la domanda e concluso entro 18 mesi dal provvedimento di concessione.
L’energia non autoconsumata va ceduta gratuitamente al GSE per 20 anni.
Sono ammissibili le spese per acquisto, trasporto, installazione e connessione degli impianti e dei relativi componenti, incluse le opere civili strettamente necessarie.
Sono esclusi i beni in leasing, beni usati, lavori in economia, costi al di sotto di 500 €, imposte e IVA non detraibile.
| Tipologia | Grandi | Medie | Piccole |
| Fotovoltaico | 38 % | 48 % | 58 % |
| Termo-fotovoltaico | 43 % | 53 % | 63 % |
| Accumulo | 28 % | 38 % | 48 % |
Maggiorazioni:
- +5 p.p. se si usano moduli iscritti nel Registro delle tecnologie fotovoltaiche categorie B o C;
- +2 p.p. per moduli categoria A;
- +2 p.p. se l’impresa è certificata ISO 50001.
L’Avviso richiede che i beneficiari siano in regola con l’obbligo di stipula della polizza contro i rischi catastrofali (art. 1, comma 101, L. 213/2023).
Dopo le proroghe introdotte dal D.L. 39/2025, la copertura deve essere attiva:
- dal 1 ottobre 2025 per le medie imprese;
- dal 1 gennaio 2026 per micro e piccole imprese, che devono stipulare la polizza entro 31 dicembre 2025.
La mancanza di copertura alla data della concessione o della prima erogazione comporta la non ammissibilità del progetto.
Le istanze vanno presentate esclusivamente online sulla piattaforma GSE, dalle ore 10:00 del 3 dicembre 2025 alle ore 10:00 del 3 marzo 2026, allegando marca da bollo da 16 euro.
Ogni impresa può presentare fino a tre domande per unità produttive diverse.
I progetti saranno valutati su scala 0-100 punti per:
- solidità economico-finanziaria;
- possesso di rating di legalità o certificazione di parità di genere;
- quota di autoconsumo e qualità tecnica della proposta.
A parità di punteggio prevale la domanda presentata prima, poi quella con minor costo richiesto.
L’erogazione avverrà tramite il GSE, in due SAL o con anticipazione fino al 30 %.
Per le imprese del Sud è l’occasione di trasformare la transizione energetica in un vantaggio competitivo, riducendo costi e dipendenza dalla rete.
Autore: Luigi Romano – Consulente in fiscalità d’impresa e incentivi agli investimenti in collaborazione con Protodesign s.r.l.

