Approvato dalla Camera, il Decreto passa all’esame del Senato, con importanti novità:

– il rischio insolvenza con annessa segnalazione da parte dell’Erario scatta se il debito è pari o superiore al 10% del volume d’affari e, comunque, per debiti superiori a 20.000 euro;

– in materia di bonus edilizi viene rimosso il limite temporale del 1.05.2022 per le cessioni a tutte le partite Iva, liberando di fatto svariati miliardi di euro “ingabbiati” nella piattaforma cessione crediti;

– in caso di attività istruttoria nei confronti di un contribuente, l’Agenzia delle Entrate dovrà comunicare, entro 60 giorni dal termine dell’accertamento, la fine dell’azione di controllo, mediante una comunicazione semplificata via Sms, Pec o anche con l’AppIO;

– l’utilizzo del modello F24 sarà esteso a sanzioni e tributi che oggi sono versati con il modello F23;

– eliminato l’obbligo di stampa (o conservazione sostitutiva) di registri contabili, libri giornale e inventari, che potranno essere tenuti e conservati con sistemi elettronici e su qualsiasi supporto;

– le imprese che beneficiano dei crediti d’imposta contro il caro bollette non saranno più soggette al tetto del de minimis;

– università statali e non statali, regolarmente riconosciute, ed enti di ricerca potranno certificare le spese sostenute dalle imprese in investimenti di ricerca e sviluppo e che danno diritto ai crediti d’imposta;

– il termine per l’invio dei modelli Intrastat torna al 25 del mese successivo, anziché entro la fine del mese.

Bisognerà attendere la conclusione dell’iter parlamentare per rendere effettive le modifiche apportate al DDL di conversione, modifiche che, con buona probabilità, saranno tutte confermate.

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