Il Consiglio dei Ministri, nella seduta di ieri 13 marzo 2025, ha approvato uno schema di decreto legislativo correttivo della riforma fiscale, che spazia tra misure di semplificazione in materia di adempimenti, versamenti, modifiche “consistenti” al CPB (concordato preventivo biennale) e modifiche in materia di conciliazione giudiziale e sanzioni doganali, recependo le richieste delle categorie economiche.
Di seguito le principali novità introdotte.
Adempimenti fiscali
Il decreto prevede diverse semplificazioni in tema di obblighi tributari. Tra le principali novità si segnalano:
- Esclusione dei forfettari dal CPB, fino all’approvazione di nuovi coefficienti di redditività basati sulla classificazione ATECO 2025.
- Divieto permanente di fatturazione elettronica per prestazioni sanitarie nei confronti dei consumatori finali.
- Obbligo di trasmissione telematica dei corrispettivi per la ricarica dei veicoli elettrici in assenza di identificazione del cliente.
- Posticipo della trasmissione delle Certificazioni Uniche (CU) dei redditi da lavoro autonomo al 30 aprile dell’anno successivo.
- Invio annuale dei dati delle spese sanitarie al Sistema Tessera Sanitaria, anziché semestrale.
Concordato Preventivo Biennale (CPB)
Le modifiche introdotte riguardano:
- Abolizione del CPB per i contribuenti in regime forfettario.
- Aumento dell’aliquota dell’imposta sostitutiva al 43% per gli aderenti con differenze reddituali (tra reddito concordato e reddito effettivamente conseguito nel periodo d’imposta precedente) superiori a 85.000 euro.
- Nuove cause di esclusione per i lavoratori autonomi che partecipano ad associazioni professionali o società tra professionisti, nel senso che tutti (società e soci) dovranno aderire al CPB, pena l’esclusione dal concordato per il biennio 2025-2026.
- Modifica delle regole sulle operazioni straordinarie, con esclusione del conferimento in denaro.
- Proroga dell’adesione al 30 settembre per il biennio 2025-2026, anziché il 31 luglio.
Contenzioso Tributario
Per migliorare l’efficienza del sistema giudiziario tributario, il decreto prevede:
- Estensione della conciliazione giudiziale a tutti i ricorsi pendenti in Cassazione.
- Obbligo di attestazione della conformità digitale dei documenti da parte del difensore.
- Lettura immediata del dispositivo di sentenza, con deposito in segreteria entro 7 giorni.
- Possibilità di ottenere il rimborso delle somme versate in eccesso anche dopo il primo grado di giudizio.
Sanzioni Doganali e Tributarie
Per quanto riguarda le dogane e le sanzioni fiscali, il decreto introduce:
- Nuova soglia per le violazioni doganali: il reato scatta se il dazio evaso supera i 10.000 euro e i diritti di confine diversi dal dazio superano i 100.000 euro.
- Eliminazione della confisca automatica nei casi in cui la revisione doganale sia richiesta dal dichiarante prima di un accertamento.
- Applicabilità retroattiva della riduzione delle sanzioni in caso di autotutela parziale.
- Definizione agevolata delle sanzioni tributarie.
- Sanzione minima per la mancata registrazione degli atti ai fini dell’imposta di registro.
Naturalmente bisognerà attendere l’iter parlamentare per l’approvazione (con o senza modiche) del decreto licenziato. Sta di fatto che vi sono modifiche, con particolare riferimento al CPB per il biennio 2025-2026, che stridono con le finalità della norma originaria e che avrebbero un impatto rilevante sulle imprese, disincentivando (definitivamente) la platea dei potenziali beneficiari.
Autore: Luigi Romano