Con l’approvazione definitiva del “Decreto correttivo-bis” nella seduta del CdM del 4 giugno 2025, il Concordato Preventivo Biennale (CPB) cambia pelle. Dopo i risultati deludenti della fase iniziale, il legislatore interviene con un mix di semplificazioni, esclusioni e aperture che cercano di rendere lo strumento più sostenibile per i contribuenti con profili fiscali affidabili.

Esaminiamo le principali novità.

Fuori i forfettari: stop definitivo al CPB semplificato

Con l’abrogazione degli articoli 23–33 del D.Lgs. 13/2024, a decorrere dal 1° gennaio 2025, il concordato “forfettario” è ufficialmente soppresso. I contribuenti in regime agevolato non potranno più accedere all’istituto, né per il 2025 né per annualità successive.

Proroga dei termini di adesione

Il termine per aderire al CPB viene spostato dal 31 luglio al 30 settembre (art. 11 del correttivo), o entro il nono mese dalla chiusura dell’esercizio per i soggetti IRES. Non accolta la proposta di spostamento al 31 ottobre.

Flat tax concordataria solo fino a 85.000 euro

L’imposta sostitutiva agevolata potrà essere applicata solo sulla quota di reddito fino a 85.000 euro. Oltre questa soglia, si applicano le aliquote ordinarie IRPEF/IRES (art. 8), riducendo l’efficacia della flat tax per i redditi medio-alti e rendendolo, di fatto, meno attraente.

Nuove esclusioni per STP, associazioni e soci

Dal 2025, i professionisti che fanno parte di associazioni o STP potranno aderire al CPB solo se vi aderisce anche l’ente associativo o la società e viceversa. La partecipazione dovrà essere parallela e coerente (art. 9). Un tentativo di evitare “doppie basi imponibili” tra soggetto e struttura.

Proposte calmierate: soglie percentuali sul reddito storico

La proposta di reddito non potrà superare, rispetto al dichiarato dell’anno precedente:

  • il 10% per contribuenti con ISA pari a 10;
  • il 15% per chi ha ISA da 9 a <10;
  • il 25% per chi ha ISA da 8 a <9 (art. 14).

Superata questa soglia, la proposta sarà ricalibrata salvo che i valori proposti siano inferiori a quelli settoriali “target”.

Clausola salva-concordato: 60 giorni per mettersi in regola

Il decreto corregge l’art. 22, lett. e) del D.Lgs. 13/2024: il contribuente non decade automaticamente dal CPB se versa quanto richiesto entro 60 giorni dalla notifica di avviso bonario (art. 15 del correttivo).

👉Attenzione:
Stante il tenore letterale della norma, il pagamento dovrà avvenire in un’unica soluzione entro i 60 giorni. Il testo non fa riferimento alla possibilità di rateizzare secondo le regole ordinarie (es. 20 rate trimestrali), pertanto è consigliabile escludere la rateazione, almeno finché non vi saranno chiarimenti ufficiali, che riteniamo, tra l’altro, improbabili “pro-rateazione”.

Deduzione del costo lavoro incrementale anche con il CPB

Un’apertura importante: la maxi-deduzione per nuove assunzioni a tempo indeterminato diventa pienamente compatibile con il concordato (art. 13). Il beneficio sarà riconosciuto anche in presenza di reddito concordato, in deroga alla regola sulle “variabili non concordabili”.

👉Esempio:
Se il reddito concordato è 150.000 €, e la deduzione spettante è 20.000 €, l’imponibile fiscale sarà pari a 130.000 €.

Semplificazione: meno burocrazia nella procedura

Il Garante Privacy dovrà esprimersi solo in caso di modifiche sostanziali alla metodologia (art. 12), velocizzando il processo tecnico-amministrativo che porta alla generazione delle proposte.

In conclusione, alla luce delle novità recate dal “Correttivo”, il CPB viene ridefinito in modo profondo. L’impostazione è più prudente, con margini più realistici per l’adesione e qualche apertura incentivante (deduzioni, tolleranza su ritardi di pagamento), ma persistono elementi di rigidità, come l’assenza di flessibilità sulla soglia 85.000 € per la flat tax ed i dubbi operativi su rateizzazione e decadenza.

Per ora, lo strumento resta pensato per chi ha un profilo fiscale trasparente, stabile e documentato, con redditi non troppo elevati e ISA coerenti.

Resta da vedere se queste misure saranno sufficienti a trasformare il CPB in un’opportunità di compliance apprezzata, o resterà una proposta fiscale di nicchia.

Autore: Luigi Romano

Apri la chat
Ti serve assistenza?
Ciao!
Come possiamo aiutarti?