Come confermato dal viceministro dell’Economia e delle Finanze, Maurizio Leo, scade oggi, senza proroghe, il termine per l’adesione al Concordato Preventivo Biennale (CPB) relativo agli anni d’imposta 2025 e 2026. Un passaggio decisivo per imprese e professionisti che intendono garantirsi certezza fiscale e, al contempo, cogliere un’altra opportunità di peso: il ravvedimento speciale per le annualità 2019-2023.
Due strumenti distinti ma collegati, entrambi disegnati nel quadro del nuovo approccio collaborativo tra Fisco e contribuente. Per chi resta fuori oggi, è preclusa anche la possibilità di accedere al “ravvedimento speciale” sulle violazioni del passato.
Istituito dagli articoli 10-22 del D.Lgs. 13/2024, il CPB consente ai titolari di reddito d’impresa o lavoro autonomo soggetti agli ISA di concordare in via preventiva il proprio reddito imponibile per due anni, in cambio di benefici premiali sul fronte degli accertamenti. L’obiettivo è noto: ridurre l’incertezza fiscale e promuovere un clima di fiducia tra contribuenti collaborativi e amministrazione finanziaria.
In sostanza, chi accetta il reddito proposto dall’Agenzia delle Entrate evita il rischio di controlli analitici, con effetti di stabilizzazione anche sui flussi finanziari. Un’opzione che diventa ancora più strategica per chi, nel passato recente, ha registrato disallineamenti nelle proprie dichiarazioni fiscali.
Il ravvedimento speciale, legato a filo doppio al CPB, consente ai soggetti che hanno aderito al concordato di regolarizzare le annualità pregresse dal 2019 al 2023 versando un’imposta sostitutiva agevolata su IRPEF, addizionali e IRAP, entro il 15 marzo 2026, anche a rate (massimo 10 con cadenza mensile).
Così come accaduto con la prima edizione, non vi sarà alcuna istanza da presentare, in quanto l’adesione scatta con il pagamento. La sostitutiva “light” e la semplificazione procedurale rendono l’istituto particolarmente appetibile per imprese con posizioni fiscali non perfettamente allineate.
Ma non è per tutti. Infatti, restano escluse, ad esempio, le partite IVA in regime forfettario. E soprattutto, la sanatoria decade se – per le annualità oggetto di ravvedimento – sono già stati notificati PVC, atti di accertamento o schemi di atto di recupero.
I numeri e le regole in sintesi
| Aspetto | Concordato Preventivo Biennale | Ravvedimento Speciale 2019-2023 |
| Soggetti ammessi | Contribuenti soggetti ad ISA, eccezion fatta per i soggetti espressamente esclusi (quali, ad esempio, forfettari, contribuenti con debiti fiscali e contributivi superiori a 5.000 euro, scaduti e non regolati o non rateizzati) | Solo chi ha aderito al CPB entro il 30/09/2025 |
| Procedura | Invio adesione tramite cassetto fiscale | Nessuna istanza, vale il pagamento |
| Termine | 30 settembre 2025 (non prorogato) | Versamento 1° rata o totale: 1/1 – 15/3/2026 |
| Versamento | Non dovuto in fase di adesione | Imposta sostitutiva (con aliquota e calcolo agevolati) |
| Rateizzazione | — | Fino a 10 rate mensili con interessi legali |
La combinazione tra CPB e ravvedimento speciale apre una finestra interessante per la pianificazione fiscale. Da un lato, il CPB fornisce una ragionevole certezza nei prossimi due anni, dall’altro, il ravvedimento consente di “sanare” gli ultimi cinque anni a condizioni favorevoli.
Chi ha la possibilità di aderire, può consolidare la propria posizione tributaria con minore esposizione al rischio di contenzioso e maggiore stabilità finanziaria.
Autore: Luigi Romano – Consulente in fiscalità d’impresa e incentivi agli investimenti

