Inizierebbe così la lettera che ogni singolo imprenditore e professionista vorrebbe scrivere al “Fisco Amico”, tanto decantato e richiamato nelle “lettere senz’anima” inviate (in automatico) dai server di Agenzia Entrate a milioni di contribuenti.
Ma amico di chi, verrebbe da chiedere…
Certamente non dei contribuenti, oggi tempestati da cartelle, avvisi bonari e comunicazioni varie, causa la massiccia attività di notifica degli atti di riscossione sospesi causa Covid (comunicazioni di irregolarità e cartelle per gli anni 2017/2021), l’invio delle lettere di “compliance” (finta) sui redditi per le annualità 2017- 2018 e sull’iva per il 2021.
Tutto questo con canali di dialogo come il CIVIS a portata ridotta, con legittime richieste di sgravio che dall’operatore (CIVIS) vengono spesso “liquidate” (si fa per dire), invitando i professionisti a recarsi in presenza presso l’Ufficio territoriale per discutere dello sgravio (sacrosanto).
E l’Ufficio territoriale cosa fa…? Beh, fa quel che può, trasformandosi in un “dispenser” di prenotazioni, con accessi ed appuntamenti limitati a causa dei pochissimi “volontari presenti” in Ufficio, con “ticket” da prenotare di buon mattino, verso le sei, per non restare senza.
A casa invece un vero e proprio esercito in “smart working” (quelli del CIVIS per intenderci).
Che sia amico dei professionisti…?”
Certamente NO!
Ove non bastasse quanto descritto finora, per fugare ogni dubbio, in queste ore negli studi si lavora alla gestione del tax day, fissato per giovedì prossimo (dopodomani) con oltre 60 adempimenti in scadenza, col fiato sospeso per una proroga parcheggiata da giorni al Ministero dell’economia, senza motivo.
Probabilmente arriverà sul filo di lana…come sempre.
Il “Fisco Amico(?)” è probabilmente in vacanza…o forse è solo frutto di una fervida immaginazione.