Le società di “charter” possono fruire del credito d’imposta per investimenti nel Mezzogiorno per l’acquisto di imbarcazioni da diporto. Tuttavia, a tal fine, dovranno iscrivere gli acquisti in questione nelle voci B.II.2 o B.II.3 dell’attivo patrimoniale, qualora ciò risultasse coerente con i principi contabili.
Ad esprimersi in questi termini è il ministero dell’Economia in risposta a un’interrogazione in commissione Finanze alla Camera presentata dal M5S (prima firmataria Azzurra Pia Maria Cancelleri).
L’interrogazione nasce da numerosi recuperi del bonus da parte delle Entrate, secondo cui le imbarcazioni da diporto andrebbero più correttamente iscritte nella voce B.II.4 dell’attivo patrimoniale e, per questo, escluse dall’incentivo.
Pur non affrontando il vero tema in discussione, il ministero dell’Economia lascia aperto uno spiraglio cui le imprese oggetto di accertamento potranno aggrapparsi, lasciando cioè intendere che gli acquisti sono agevolabili se sin dall’inizio gli investimenti sono stati rilevati in una delle voci B.II.2 o B.II.3 del bilancio.