La Corte di Cassazione con sentenza 39766/2022 depositata ieri, ha stabilito che il socio che riceve somme dalla società, non qualificate come distribuzione utili o restituzione finanziamenti (con evidenza nelle scritture contabili ed in Bilancio) commette il reato di dichiarazione infedele se non riportate nella dichiarazione dei redditi.
In questi casi la norma prevede espressamente che:
– la distribuzione degli utili deve essere preceduta da una delibera ad hoc dell’assemblea dei soci;
– i finanziamenti dei soci, invece, in quanto debiti della società verso i soci, devono essere provati e iscritti nel bilancio.
Pertanto i passaggi di denaro tra socio e società (non giustificati), risultano elementi attivi non dichiarati e fanno scattare la dichiarazione infedele.