La bozza del Decreto Aiuti ter, prevede un’ulteriore indennità una tantum pari a € 150 per i lavoratori dipendenti, con procedura simile a quella dei € 200 erogati qualche mese fa.
L’indennità sarà riconosciuta dai datori di lavoro, nella busta paga di novembre, a tutti i dipendenti la cui retribuzione imponibile mensile sarà non superiore a 1.538 euro ed a fronte della dichiarazione di non essere pensionato o percettore di reddito di cittadinanza.
Stesso bonus disposto per autonomi e professionisti, purché dichiarino un reddito per il 2021 non superiore a € 20.000.
Questo ulteriore bonus da € 150 si accoda a quello precedente da € 200 (aventi diritto con reddito inferiore a € 35.000) di cui ancora non si sa nemmeno quando poterlo richiedere.
Ciò che sappiamo per certo è che, per la richiesta, non potranno essere delegati i consulenti del lavoro, un po’ com’è accaduto per i famosi 600 euro, ma dovrà adoperarsi il contribuente stesso e/o, con buona probabilità, i patronati.
Solito pasticcio, generato dalla patologia (annuncite acuta) di cui soffrono i Governi succedutisi negli ultimi anni, che genera solo tanta confusione e dalla difficoltà della macchina burocratica di semplificare le procedure.