Dal prossimo 1° gennaio entrerà in vigore la nuova “Sabatini”, in versione “green”.
Saranno finanziabili anche gli impianti fotovoltaici, eolici, ecc. ma sono se rientranti in un progetto d’investimento più ampio.
Solo i produttori di energia con codice Ateco 35.11 e le aziende che svolgono attività agricola non sono condizionate ad un progetto d’investimento che ricomprenda l’impianto.
Per ogni impresa vi sarà un “plafond” di 4 milioni di euro a valere sulla nuova agevolazione che, ricordiamo riconosce un contributo in conto interessi, erogato in un’unica soluzione come contributo a fondo perduto, sugli investimenti in beni strumentali (ora comprendendo anche impianti di produzione energia da fonti rinnovabili).
Anche gli investimenti “green” godranno di una maggiorazione dell’incentivo, fino ad oggi possibile solo in caso di investimenti “Industria 4.0”, ma solo per investimenti in beni strumentali a basso impatto ambientale, relativi a progetti che favoriscono l’eco-sostenibilità dei prodotti/processi produttivi.
La Sabatini è (e sarà) cumulabile con gli incentivi Industria 4.0 ma non con il credito d’imposta investimenti Sud, per incapienza di quest’ultimo.
A tal proposito, come già anticipato in un nostro precedente messaggio, segnaliamo che quasi certamente il Bonus investimenti Sud sarà prorogato anche per l’anno prossimo.
A differenza dello scorso anno, non ci sarà da attendere l’autorizzazione UE, in considerazione del fatto che la Carta Nazionale degli aiuti di Stato a finalità regionale 2022-2027 è stata approvata in sede comunitaria già quest’anno.
Andrà verificata unicamente la dotazione residua al 31.12.2022, rispetto allo stanziamento 2021-2022 pari ad euro 1.180.200.000, in quanto riteniamo improbabile il reperimento di ulteriori risorse, stante l’attuale situazione dei conti pubblici.