Agevolazioni per le imprese in pole position nella bozza della manovra di bilancio 2023.

Infatti, all’art. 25 rileviamo la riproposizione di due interessanti opportunità: l’assegnazione agevolata ai soci di beni (mobili registrati ed immobili, diversi da quelli strumentali per destinazione, intestati a società e l’estromissione agevolata degli immobili intestati a ditte individuali.

Nel primo caso, in particolare, dovrà trattarsi di:

  • immobili strumentali per natura, sempre che siano concessi in locazione, comodato, o comunque non direttamente utilizzati dall’impresa;
  • immobili alla cui produzione o al cui scambio è diretta l’attività dell’impresa;
  • immobili che concorrono a formare il reddito d’impresa (immobili patrimonio).

Saranno quindi esclusi i beni immobili utilizzati per l’esercizio dell’attività.

Come accennato in precedenza, anche i beni mobili registrati (ad esempio autovetture, aerei, imbarcazioni) rientrano nella previsione di assegnazione agevolata ai soci.

Tornando agli immobili, è di tutta evidenza l’importanza dell’agevolazione, che consente ai soci di intestarsi i beni societari con una tassazione notevolmente più morbida.

Infatti la disciplina di favore prevede:

  • la possibilità di determinare la base imponibile prendendo a riferimento il valore catastale dell’immobile;
  • un’imposta sostitutiva (ai fini Ires, Irpef e Irap) sulla plusvalenza come sopra calcolata dell’8% (elevata al 10,50% nell’ipotesi di società non operativa);
  • un’imposta sostitutiva del 13% nel caso in cui, per effetto dell’assegnazione, la società dovesse utilizzare, in contropartita della fuoriuscita contabile del bene assegnato, riserve di patrimonio netto in sospensione d’imposta (risparmiando l’Ires al 24%);
  • l’imposta di registro ridotta al 50% (dal 9% al 4,50%);
  • le imposte ipotecarie e catastali in misura fissa, evitando il pagamento del 3% previsto in totale per tali imposte.

Nel secondo caso (estromissione immobile ditta), l’imprenditore individuale potrà estromettere dal patrimonio aziendale i beni immobili, pagando un’imposta sostitutiva dell’8%, calcolata sulla differenza tra il valore normale dei beni (rendita catastale moltiplicata per i coefficienti di rivalutazione) e quello fiscalmente riconosciuto (valore di acquisto – ammortamenti dedotti).

Opportunità da non lasciarsi sfuggire, evidentemente.

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