Nella bozza del DDL di Bilancio 2023 tiene banco, in tema di riscossione, una tregua fiscale nuova di zecca, che spazia dalla definizione agevolata avvisi bonari alla rottamazione dei ruoli affidati alla riscossione dal 2000 al 30.06.2022.
Ma andiamo con ordine.
– Verbali e avvisi – Per i verbali o avvisi di accertamento, non impugnati e ancora impugnabili alla data di entrata in vigore della legge di bilancio 2023 è previsto il pagamento dell’imposta e di una sanzione ridotta (un diciottesimo) con pagamento rateizzato in 5 anni.
Per gli avvisi bonari (comunicazioni di irregolarità) la sanzione potrebbe scendere al 3%.
– Stralcio – Verranno eliminate tutte le cartelle fino a 1.000 euro consegnate all’Agente della riscossione entro il 2015.
– Rottamazione – Per le cartelle non ”stralciabili” consegnate fino al 30.06.2022, si paga senza sanzioni e interessi, sempre con pagamento rateizzabile.
-Ravvedimento – La misura si applica a tutte le dichiarazioni dei redditi fino all’anno 2021 e precedenti per i tributi amministrati dall’Agenzia delle entrate, con il pagamento di un diciottesimo del minimo edittale delle sanzioni irrogabili, oltre all’imposta e gli interessi dovuti.
– Sanatoria violazioni formali – Riguardo le infrazioni o irregolarità degli obblighi e degli adempimenti di natura formale, che non arrecano danni all’Erario, commesse fino al 31 ottobre 2022 potranno essere ”sanate” pagando 200 euro per ogni anno a cui si riferiscono le violazioni.
Trattandosi di una bozza, quanto appena elencato potrebbe essere suscettibile di modifica, anche se riteniamo che eventuali correttivi saranno (salvo sorprese) abbastanza trascurabili.