Come avevamo anticipato in un nostro messaggio del 29 giugno scorso l’accesso al credito bancario da parte delle imprese non può più prescindere dal rating legalità.

Ma vediamo perché, riportando gli orientamenti e le direttive interne di alcuni grandi gruppi bancari.

– Unicredit

Come riportato nella relazione annuale inviata a Banca d’Italia, già nel 2021 l’Istituto ha concesso affidamenti al 100% delle aziende titolari di rating che ne hanno fatto richiesta.

Ma ove non bastasse, lo stesso Istituto di Credito ha stabilito che “l’organo deliberante dovrà dare priorità alle richieste di finanziamento avanzate dalle aziende titolari del rating di legalità”.

In tal senso ha introdotto al proprio interno un procedimento dedicato alla gestione della fattispecie, prevedendo condizioni particolari per agevolare l’accesso al credito.

 – Intesa San Paolo

Alla voce ”Gestione del rischio di impresa”, richiede proprio il possesso del Rating legalità.

MPS

Nelle proprie procedure interne, il Gruppo specifica che “conformemente al disposto di legge, Mps ha inserito il rating di legalità tra gli elementi da valutare ai fini del riconoscimento delle agevolazioni previste nell’ambito del processo di concessione e revisione del credito, fattorizzandolo sia nella normativa interna sia negli applicativi di supporto”.

A quanto appena riportato, si aggiungano i benefici in caso di partecipazione ad appalti pubblici, considerando che l’ultima bozza del nuovo codice degli appalti prevede che l’aggiudicazione e l’esecuzione del contratto avvengano nel rispetto dei principi di legalità, trasparenza e concorrenza e che ”Il rating di legalità concorre anche alla determinazione della reputazione dell’impresa”.

In definitiva, quali sono i benefici per i possessori del “rating legalità”?

  • in sede di partecipazione a gare di appalto, la riduzione dell’importo della garanzia del 30% e punteggi aggiuntivi nei criteri di aggiudicazione;
  • in fase di concessione di finanziamenti pubblici, con importi maggiorati del 5% rispetto a chi ne è sprovvisto oppure preferenza in graduatoria;
  • ai fini dell’accesso al credito bancario, miglioramento del rating creditizio e la riduzione di tempi e costi per la concessione del finanziamento;
  • ottenimento di un incremento del capitale reputazionale aziendale.

Su quest’ultimo punto, si aggiunga che per molti clienti e fornitori il RL sta diventando un requisito sempre più richiesto nella scelta dei propri partner commerciali.

Promuovere il rating di legalità, secondo l’autorità Antitrust, significa premiare “una gestione d’impresa improntata all’etica e alla legalità”, ma contribuisce anche a evidenziare una gestione aziendale orientata alla piena e assoluta conformità al nuovo testo dell’art. 2086 c.c., in tema di assetto organizzativo idoneo a prevenire eventuali crisi aziendali” (ci ricorda qualcosa…?)

Per concludere, le società che vorranno diventare sempre più appetibili e competitive sul mercato non potranno fare a meno di questo strumento.

Rinnoviamo la nostra disponibilità, già anticipata il 29 giugno scorso, nel fornire, alle aziende interessate, la nostra assistenza per la richiesta ed ottenimento della certificazione o “rating” di legalità.

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