Dal “menù” della manovra di bilancio per il 2023, in discussione a breve, scompare la voluntary o rientro dei capitali all’estero, già compromessa sul nascere dall’assenza di uno scudo penale (come anticipato nella news di ieri), ma ciò che più desta perplessità è il ridimensionamento della tregua fiscale sulle mini-cartelle.

Infatti, con buona probabilità, da un lato vi è la conferma (salvo ripensamenti) che le mini-cartelle da 1.000 euro fino al 2015 saranno cancellate, dall’altro tramonta definitivamente (sempre salvo ripensamenti, meno probabili) la possibilità di sanare con sconto del 50% (saldo e stralcio) le mini-cartelle comprese tra i 1.001 euro ed i 3.000 euro, che potranno beneficiare, insieme alle più importanti cartelle della Rottamazione-quater, con pagamento dell’intera imposta e una sanzione ultraleggera del 5%.

Al Governo non manca il coraggio, ma deve necessariamente procedere con cautela, considerando che l’Europa (e non solo) ci osserva, per motivi che ai più attenti non sfuggiranno.

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