Sembrava scontato, ma non lo era affatto, a chiarirlo è intervenuta la risposta ad interpello di Agenzia delle Entrate di ieri (Risposta n. 553/2022).
La risposta chiarisce quindi che le autovetture, attrezzate e utilizzate per l’attività di vigilanza, possono rientrare nel ristrettissimo gruppo dei veicoli le cui spese sono interamente deducibili dal reddito di impresa.
Infatti, in base alla stringente norma, le autovetture, al pari degli autocaravan, ciclomotori e motocicli non sono soggette alle limitazioni sulla deducibilità (di regola il 20%, ma anche 70% e 80%) solo se adibite ad uso pubblico, quali i taxi, o destinate ad essere utilizzate esclusivamente come beni strumentali nell’attività propria dell’impresa.
Ad eccezione dei veicoli ad uso pubblico, possono fruire della deducibilità integrale solo i veicoli senza i quali l’attività stessa non può essere esercitata, secondo il concetto di «strumentalità esclusiva» coniato dalle Entrate, come ad esempio per le imprese che effettuano attività di noleggio o di scuola guida.
Per dare un’idea del (dis)orientamento di Agenzia Entrate, non è deducibile neanche l’autovettura sostitutiva (vettura di cortesia) fornita da un’officina al proprio cliente.
Invece, secondo l’autorevole parere di Assonime, dovrebbero essere interamente deducibili anche le autovetture la cui strumentalità è solo indiretta, ma pur sempre necessaria al fine di produrre ricavi, come nel caso delle vetture usate dagli assistenti alla manutenzione dei computer (circolare 60/97).
Ma torniamo agli Istituti di vigilanza.
La risposta positiva di Agenzia Entrate all’interpello è arrivata solo dopo che è stata integrata la documentazione e dimostrata l’essenzialità delle auto per lo svolgimento dell’attività svolta, in quanto richieste come requisito minimo dal Ministero dell’Interno per gli IdV e dopo aver dimostrato l’impossibilità di utilizzo privato dei mezzi con documentazione fotografica, dato che le particolari dotazioni dei veicoli, obbligatorie per legge (non rimuovibili né mascherabili), non sono pensabili per un uso privato.
Oltretutto tale tipo di vetture è soggetto a particolari controlli da parte delle Forze dell’Ordine e che è possibile verificare l’uso esclusivamente lavorativo, in quanto alla fine di ogni turno il driver compila una scheda indicando il chilometraggio dell’auto a inizio e fine servizio.