Come anticipato giorni fa su questo canale d’informazione, le aziende non in regola con i versamenti IVA dovuti nel 2022 superiori a 5.000 euro stanno cominciando a ricevere comunicazioni che “esortano” l’imprenditore a verificare se ci sono segnali “precoci” di una crisi dell’impresa (la parola fallimento è stata rimossa).
Intanto il 15 luglio debutta definitivamente il nuovo Codice della Crisi d’Impresa.
Tornando alle “lettere” di allerta, Agenzia Entrate ha chiarito che l’invio delle segnalazioni al contribuente e all’organo di controllo relative agli omessi versamenti Iva superiori a 5.000 euro, a partire dalle comunicazioni periodiche relative al primo trimestre, corrisponde all’attivazione di un sistema di allerta a tutela dell’impresa.
Toccherà all’imprenditore valutare se necessario attivare la procedura di composizione negoziata per prevenire lo stato di crisi e scongiurare il rischio che sfoci nell’insolvenza.
Il decreto con il pacchetto di modifiche al Codice della crisi, prevede tra l’altro che costituiscono segnali di previsione tempestiva della crisi una serie di elementi:
a) l’esistenza di debiti per retribuzioni scaduti da almeno 30 giorni e che rappresentano almeno la metà (se non di più) del totale mensile delle paghe stesse;
b) l’esistenza di debiti verso fornitori scaduti da almeno 90 giorni, superiore a quello dei debiti non scaduti;
c) l’esistenza di esposizioni verso banche e finanziarie che siano scadute da più di 60 giorni o che abbiano superato da almeno 60 giorni il limite degli affidamenti ottenuti, se pari o superiori complessivamente al 5% del totale delle esposizioni.
Massima attenzione quindi a questi indicatori, che possono mettere l’imprenditore di fronte ad una scelta non facile, per evitare di essere poi, in caso di “default”, accusato di bancarotta fraudolenta.
Il nuovo codice della crisi d’impresa va colto come un’opportunità dagli imprenditori attenti che, affiancati dal proprio consulente quale “partner strategico” e con la misurazione costante degli adeguati assetti informativi, amministrativi e contabili, potranno governare l’azienda per intercettare precocemente eventuali segnali crisi e, nel contempo, verificare la solidità dell’impresa e la direzione verso cui orientare le proprie scelte, per evitare una pericolosa “deriva”, in un mutato contesto socio-economico dalle mille insidie, ma anche ricco di opportunità per chi saprà coglierle.